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Questo libro raccoglie i contributi di studiosi italiani e stranieri impegnati a mettere a fuoco i complessi e affascinanti rapporti che, in particolar modo dalla seconda metà dell'Ottocento, si svilupparono tra gli stati del Vecchio Continente e le altre civiltà. In un simile confronto-scontro le arti hanno avuto un ruolo centrale, che tuttavia resterebbe incomprensibile se non supportato da ampie ricerche storiche, antropologiche ed epistemologiche. I saggi qui raccolti seguono tale linea di lavoro, con particolare attenzione a temi specifici quali: il contributo degli artisti allo sviluppo dell'arte coloniale e delle sue manifestazioni; gli aspetti critici connessi al ruolo dell'arte come strumento utile alla propaganda per la costruzione di una coscienza coloniale nazionale; i legami che tale particolare produzione ebbe con la storia e le vicende politiche che segnarono lo sviluppo dell'imperialismo europeo. A tutto questo si affiancano contributi che rilevano l'attuale assetto del binomio identità-alterità, così come affrontato dai musei e dalla critica nella frequentazione congiunta di oggetti europei e non europei.